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L’ultimo viaggio. Il dottor Korczak e i suoi bambini

di Irene Cohen-Janca e Maurizio Quarello, Orecchio Acerbo editore.

Varsavia, 1940. Un gruppo di bambini provenienti da un orfanotrofio è costretto a trasferirsi nei ghetti organizzati per gli ebrei. Ad accompagnarli è un medico pediatra che passerà alla storia non solo per il suo ultimo grande gesto umanitario, ma per l’opera a favore dei bambini compiuta negli anni precedenti la detenzione. A loro ha fornito cura ed educazione, nutrite entrambi di amore e grandissimo rispetto. I giorni che hanno trascorso insieme, sebbene durissimi, provati dai sempre maggiori stenti, hanno visto bambini e maestro non abbandonare mai le attività di studio, le canzoni, le letture, le messe in scena di racconti.

Un gatto con gli stivali può condurre i bambini a fare corse e salti altissimi, può convincerli persino a superare la barriera del filo spinato! Un gatto con gli stivali può essere la storia più amata perchè il protagonista è dotato di grandi abilità e perchè consente ad un povero figlio di mugnaio squattrinato di diventare re!

Questa è la fiaba che i bambini amavano più di tutte farsi raccontare tante e tante volte dal loro amato dottor Korczak. Questa, come anche i racconti che i bambini riuscivano a mettere in scena, rappresentavano per loro il filo sottile e prezioso che li teneva legati alla vita.

Sebbene la storia sia atroce, il racconto conserva la sobrietà di una narrazione fatta da un bambino. È lui che si chiede che fine abbia fatto il dottore quando, dopo essersi recato nella sede della Gestapo, non lo vede fare ritorno. È sua la gioia di vederlo riapparire, insieme allo sgomento di fronte alle sue precarie condizioni fisiche (siamo noi lettori a immaginare quello che gli è successo…). Sua la gratitudine per essere rimasto al loro fianco, per essersi impegnato, fino all’ultimo, a consegnare loro un brandello di umanità.

Perchè questo libro è prezioso? Perchè è una breve storia, ma molto intensa e perchè la scrittura ci consente di seguire i fatti senza però cedere mai al sentimentalismo. Non è facile evitare questo rischio quando si parla di una vicenda drammatica come questa, soprattutto quando l’intento è quello di rivolgersi a lettori più giovani: quanto possiamo raccontare? In che modo è opportuno che si rivelino certi orrori della storia? Quanto ancora sia importante che se ne parli? Il confronto con la situazione odierna è utile?

Ognuno dei testi per bambini che affronti questo argomento deve fare i conti con queste ed altre questioni. Questa storia, quando ci parla dell’onestà intellettuale del medico protagonista, costituisce anche un monito agli adulti, perchè non dimentichino mai di avere rispetto per i bambini, per la loro intelligenza e la loro capacità di comprendere.

Anche quando si vivono situazioni di grandissima difficoltà.

Il libro è disponibile in libreria e nella sezione negozio del sito. Per acquistarlo clicca qui